La rivoluzione delle nuove Linee Guida EBA: il controllo di gestione come chiave per il successo delle PMI

La rivoluzione delle nuove Linee Guida EBA: il controllo di gestione come chiave per il successo delle PMI

Stiamo assistendo ad un’inversione di rotta nel rapporto tra Banche e Imprese. Una delle novità principali riguarda l’adozione di un approccio “forward-looking”, orientato al futuro, invece di basarsi esclusivamente su dati passati, per le nuove richieste di finanziamento.
Ciò è dovuto alle linee guida o “orientamenti” pubblicati dall’Autorità Bancaria Europea (EBA) nel maggio 2020 riguardanti la concessione e il monitoraggio del credito.
A partire dal 30 giugno 2021, tali orientamenti EBA sono stati applicati ai nuovi prestiti e anticipazioni, mentre dal 30 giugno 2022 sono stati estesi anche alle esposizioni esistenti.
Entro il 30 giugno 2024, le banche dovranno adeguare i loro modelli di monitoraggio del credito per tutte le esposizioni. Ma tutto ciò, cosa comporta per le imprese? Scopriamolo insieme.

Linee guida EBA: definizione

L’Autorità Bancaria Europea (EBA) è un organismo dell’Unione Europea (UE) che è responsabile di stabilire norme e regolamenti per promuovere l’armonizzazione e la stabilità del settore bancario nell’UE. L’EBA fornisce orientamenti e standard tecnici sulle questioni finanziarie, tra cui la regolamentazione delle banche, la vigilanza bancaria, i requisiti patrimoniali, la gestione dei rischi e molti altri aspetti legati al settore bancario.
Le linee guida dell’EBA sono documenti che offrono indicazioni e raccomandazioni agli operatori del settore bancario su come attuare e rispettare i regolamenti e le normative dell’UE. Le linee guida sono elaborate attraverso un processo consultivo che coinvolge le autorità di vigilanza nazionali, gli attori del settore e altre parti interessate, al fine di garantire un approccio coerente e un’interpretazione comune delle regole.

Un cambio di paradigma nel rapporto banca e PMI

Le nuove Linee Guida EBA GL 2020/06 hanno scatenato una vera rivoluzione nel rapporto tra banche e piccole e medie imprese (PMI). Entrate in vigore il 30 giugno 2021, hanno introdotto un approccio più dinamico e approfondito alla valutazione del merito creditizio delle imprese, andando oltre il tradizionale Business Plan.
Ora, le banche richiedono un’analisi completa dei fattori di rischio, considerando elementi come i flussi di cassa, la posizione finanziaria netta, il modello di business, i piani strategici e la loro realizzabilità, le proiezioni economico-finanziarie nonché l’attenzione alle tematiche ESG ovvero sulla “Sostenibilità dell’impresa nel tempo”

  • Environmental, per l’impatto sull’ ambiente;
  • Social, per i progetti con impatto sociale;
  • Governance, per aspetti amministrativi, legali e di governo dell’impresa.

Le valutazioni della capacità di credito si baseranno quindi sulla capacità di generare utilità nel territorio (appunto ESG) e sulla capacità di restituzione dei debiti, espresse dalle previsioni finanziarie fornite dai richiedenti del prestito. È fondamentale che le banche si assicurino che queste previsioni siano in linea con le condizioni del mercato e siano realistiche e ragionevoli. Se sorgono dubbi sulla affidabilità delle proiezioni finanziarie presentate, le banche dovrebbero procedere con cautela e realizzare le proprie stime sulla situazione finanziaria e sulla capacità di rimborso del cliente.
In sostanza, le banche devono concentrarsi sulle prospettive finanziarie future e sulla sostenibilità dei redditi e dei flussi di cassa dei richiedenti, invece di basare le decisioni solo sulle garanzie offerte. Questo approccio garantirà un’analisi più equilibrata e accurata della solidità finanziaria dei soggetti finanziati.
Questo spostamento del focus richiede alle PMI di adottare nuove procedure gestionali e di mettere maggiormente in evidenza il controllo di gestione come strumento e asset organizzativo fondamentale per valutare, monitorare e mitigare i rischi e i loro impatti: appunto per prevedere nel tempo la capacità della “sostenibilità”: ambientale, sociale, e finanziaria.

L’importanza del controllo di gestione nell’adeguamento alle nuove regole

Le nuove metriche valutative del rating introdotte dalle Linee Guida EBA hanno un impatto significativo sull’approccio delle PMI alla gestione aziendale. Per adeguarsi alle nuove regole, le imprese devono migliorare l’efficienza gestionale e rafforzare il controllo di gestione che deve assumere un ruolo sempre maggiore di parte integrante dei processi decisionali. Questo implica la definizione di strategie e l’elaborazione di budget aziendali accurati, l’implementazione di modelli di pianificazione economico-finanziaria e patrimoniale, nonché l’adozione di nuovi modelli di comunicazione finanziaria. Il controllo di gestione diventa quindi un alleato fondamentale per le PMI nel monitorare costantemente l’utilizzo delle linee di credito, analizzare le marginalità operative e valutare l’andamento finanziario dell’azienda.